Mangiar sano e naturale vuol dire volersi bene Negli ultimi anni c’è stata una ricerca per mangiare sempre più sano: non a caso sono nati tanti agriturismi dove si cucina e si mangia ciò che si produce: carne dei propri allevamenti, verdure dei propri orti e altri prodotti genuini come formaggi, olio, vino.
A dispetto dell’industria, che ci propina spot pubblicitari con attori sorridenti e famiglie perfette che fanno colazione intorno ad un tavolo imbandito di dolciumi “sani, morbidi e profumati”. Tutti sanno che quello che ingurgitano non sono altro che formule chimiche, tanti bei numerini e letterine, come E127 (l’Eritrosina) che si trova nei biscotti, caramelle, gelati e se assunta in alte dosi può causare problemi alla tiroide. Attenzione a quello che compriamo e non prendiamo per buono quello che vogliono venderci.
Ragioniamoci sopra: se una merendina resta morbida per tanto tempo dentro una bustina di plastica, non è la plastica che è miracolosa, ma quello che il prodotto contiene cioè veleno puro.
C’è una soluzione a questo: oltre a conoscere e quindi evitare di comprare cibi che la contengono, possiamo tornare alle cose genuine dei nostri nonni.
Possiamo cominciare a mettere le “mani in pasta” per fare pane e sostituire con dolci sani le merendine per i nostri figli e nipoti. Naturalmente dovremo utilizzare farine biologiche ‘vere’, magari andandole a reperire nei molini. Ora so già che la maggior parte di voi dirà “e dove lo trovo un molino vicino a me? E il tempo di fare il pane chi ce l’ha?”. Credetemi è tutta una questione di organizzazione. Il fine settimana ci facciamo una bella passeggiata con la famiglia e andiamo a visitare un molino, così facciamo vedere ai nostri figli da dove arriva la farina. Facciamone una scorta e sarà una gita istruttiva, oppure la compriamo online, come facciamo ormai per tanti prodotti. Il pane quando lo faccio? Una volta a settimana oppure ogni 10 giorni e lo conserviamo in freezer.